Un'amica mi ha regalato le melagrane del suo giardino. Vedendole, l'idea di un bel risotto mi è parsa perfetta. Certo, è uno di quei piatti con i quali si corre il rischio del divorzio o, almeno, della cosiddetta e antipatica 'pausa di riflessione'. Ma, saranno stati i colori stupendi del piatto o la forte antipatia per gli avvocati, alla fine, è andata bene: sono ancora coniugata.Chiaro che il mio caro maritino ha manifestato - in fase di preparazione - tutto il suo disappunto. Chiaro anche che io ho fatto finta di non sentirlo (ah! la sordità che bella invenzione)
Ingredienti per 4 persone
- 350 gr. di riso
- 1 scalogno
- 2 melagrane
- Burro
- Brodo vegetale
- Olio
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- Parmigiano
- Menta fresca
Preparazione
Sgranate una melagrana e mettete da parte i chicchi e spremete il succo dell'altra.
Tritate lo scalogno e fatelo soffriggere con un po' d'olio (o se preferite, con il burro).
Aggiungere il riso e, una volta tostato, aggiungere un bicchiere di vino bianco e farlo evaporare. Piano piano aggiungere il brodo e ultimare la cottura. Aggiungere il succo della melagrana, continuando a mescolare. Una volta pronto spegnere il fuoco e mantecare con una noce di burro e il parmigiano aggiungendovi i chicchi di melagrana messi da parte precedentemente. Decorare con foglie di menta.
Lettura da abbinare: 'La casa dei melograni' di Oscar Wilde
Bellissima raccolta di fiabe. Non solo per bambini.
martedì 15 gennaio 2013
mercoledì 21 novembre 2012
Ricordi
Mi è naturale associare la cucina a un atto, lungo e interminabile, d'amore. Non sono forse dovute all'amore quelle parole che tua madre, dopo pasti luculliani, pronuncia una volta sì e l'altra pure, con una disinvoltura di cui non ti spaventi più. Sì, quelle consuete parole dette con il cuore: "Hai mangiato pochissimo" alle quali seguono le altre del repertorio "La vuoi una sebada?" dopo che hai mangiato solo una decina di antipasti, un primo, un secondo con annesso contorno. Va bene, le sebadas sono ottime, ma dopo pasti del genere sentirne anche solo il nome, vi assicuro causa svenimenti. Però, qualora non la volessi proprio quella sebaba ricoperta di miele puoi prendere una fetta di torta alla ricotta che è quanto di più nutriente possa esistere al mondo. E, ancora, non è forse amore l'immagine di tua madre che, alle cinque del mattino e sveglia come un grillo, con pazienza certosina chiude, uno per uno, i culurgiones? E non è forse amore quello di tua nonna che, per il pranzo domenicale, preparava nel suo piccolo forno teglie di pardulas fatte con il formaggio fresco, quello preso dal pastore?
Sia chiaro: dietro questo blog non c'è una persona obesa imbottita di sebadas e glassata con il miele, direi che sono pure magra, forse perché l'amore soddisfa senza far ingrassare.
Ecco, da questi ricordi che emanano profumi meravigliosi è nata la mia passione per la cucina. E anche per me, cucinare non poteva che diventare un atto d'amore. Lungo e interminabile.
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