giovedì 3 ottobre 2013

Farfalle in crema di melanzane con mandorle e speck croccanti

Casa mia ovvero l'invasione delle melanzane. Già un anno proficuo per questi vegetali. Ovvio che, poi, si scateni la fantasia e ti venga la voglia di prepararle in mille modi e di tentare abbinamenti con gli ingredienti più disparati considerando anche che io amo variare, non riuscirei a mangiare lo stesso piatto due volte di seguito. Perciò unire la cremosità delle melanzane al croccante delle mandorle e dello speck mi è sembrata una buona idea, perché i contrasti vanno sempre bene.

Ingredienti per quattro persone
350 gr. farfalle
2 melanzane grandi
50 gr. pecorino sardo grattugiato
3 pomodorini
1 manciata di capperi
60 gr. speck
40 gr. mandorle
1 scalogno
1 cucchiaio di panna liquida
Olio Evo
Sale
Preparazione
Far soffriggere lo scalogno tritato nell'olio, unire i capperi e, dopo qualche minuto, le melanzane tagliate a tocchetti e i pomodorini spellati.
Portare a cottura, salare e passare al mixer. Aggiungere la panna e il pecorino.
In un'altra padella far tostare, senza aggiungere grassi, le mandorle tritate e, poi, lo speck tagliato a fettine sottilissime.
Scolare la pasta e farla saltare nella crema di melanzane e servirla cospargendola con lo speck e le mandorle.

mercoledì 2 ottobre 2013

Vellutata di zucchine al profumo di maggiorana

Questo piatto è un'ode ai prodotti biologici in quanto è stato realizzato utilizzando esclusivamente prodotti coltivati da mia madre. Con tutta la bontà e il profumo che ne derivano. A ciò si aggiunga che è un piatto leggerissimo e, almeno per una volta, la nutrizionista non avrebbe nulla da ridire.

Ingredienti per quattro persone
5 zucchine
2 patate grandi a pasta gialla
1/2 cipolla bianca
350 ml acqua
Olio Evo
Sale
Maggiorana fresca
25 gr. parmigiano grattugiato
Preparazione
versare in una padella le zucchine tagliate a metà, le patate a pezzi grossi e la cipolla a spicchi. Aggiungere l'acqua e portare ad ebollizione.
Quando le verdure risulteranno morbide spegnere il fuco, salarle e unire le foglioline di maggiorana.
Passare al mixer e mescolare fino ad ottenere una crema densa e omogenea. Unire il parmigiano e mescolare, servire in una ciotola con un filo di olio evo e le foglioline di maggiorana

Altre ricette:
Vellutata di carciofi
Vellutata di zucca e curcuma

lunedì 30 settembre 2013

Friggitelli aglio e peperoncino

Da tanto tempo mi tentavano e, finalmente, li ho comprati. I friggitelli sono una meraviglia della natura. E non esagero. Con pochi e semplici ingredienti è venuto fuori un contorno irresistibile. Ovvio che li ricomprerò. Ovvio

Ingredienti
500 gr. friggitelli
3 spicchi d'aglio
3 peperoncini piccanti
sale
Olio
Preparazione
Far imbiondire gli spicchi d'aglio nell'olio e unirvi i peperoncini. Aggiungere i friggitelli, lavati, asciugati e privati dei semi. Portarli a cottura (sono necessari circa 15 minuti) con il coperchio.
Salare e servire.
 Altre ricette:
Carciofi alla romana

sabato 28 settembre 2013

Piadina e chili con carne rivisitato

E, all'improvviso, mi viene una voglia incontrollabile di non rispettare la dieta, almeno per oggi. Certo, la nutrizionista non lo saprà mai. Quando si decide di mettere da parte la dieta, lo si fa bene o non lo si fa. E mentre meditavo di prenotare al ristorante messicano, controllando in cucina ho visto una serie di ingredienti che parevano fatti proprio per essere messi insieme.  Ne è venuto fuori un piatto che  ricorda vagamente la cucina messicana. Molto vagamente. In ogni caso, gustosissimo. Son sicura che sarebbe piaciuto anche alla nutrizionista anche se non lo ammetterebbe neanche sotto tortura.
Ingredienti per due persone
2 piadine grandi
200 gr. polpa di maiale
10 pomodorini
150 gr. fagioli rossi
1 cucchiaio concentrato di pomodoro
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
Pepe,
Sale
Peperoncino
Alloro
Zenzero
Cannella
Salvia
Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere nell'olio unendo anche uno spicchio d'aglio e il peperoncino.
Togliere l'aglio e aggiungere la carne tritata finemente con il coltello.
Quando la carne sarà dorata aggiungere i pomodorini tagliati a cubetti, un cucchiaio di concentrato e una foglia di alloro.
Far cuocere per circa 20 minuti.
Quando la salsa sarà asciutta e densa aggiungere i fagioli e far insaporire per  circa 5 minuti, spegnere il fuoco, regolare di sale e aggiungere un pizzico di cannella (senza abbondare), la salvia, lo zenzero, il pepe.
Mescolare bene e versare il preparato sulle piadine precedentemente riscaldate nel forno. Chiuderle a metà.

mercoledì 25 settembre 2013

Torta con amaretti e pesche

Ho sempre sentito parlare del connubio amaretti-pesche, ma non l'avevo mai provato. Mi si è presentata l'occasione nel momento in cui mi son ritrovata in casa una confezione di amaretti acquistati, presumibilmente, in una di quelle occasioni, che mi capitano spesso, in cui vedendoli al supermercato mi son detta: "li prendo, possono sempre servire". Già, perché per me, tutto può sempre servire anche ingredienti sconosciuti. Stavolta, però, ho avuto ragione perché gli amaretti son serviti quantomeno per dimostrare come il connubio amaretti-pesche sia un connubio vincente.

Ingredienti
100 gr. farina per dolci
3 uova
150 gr. zucchero
100 gr. amaretti
60 gr. mandorle
1 cucchiaio di lievito per dolci
un pizzico di sale
1 kg. pesche 
1 limone
Zucchero a velo
Preparazione 
Sbucciare le pesche e tagliarle a fette spesse, irrorarle con il succo di un limone e metterle da parte.
Tritare le mandorle.
Sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia, unire lentamente la farina setacciata e mescolare bene. Tritare grossolanamente gli amaretti e unirli all'impasto.
Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale e quando saranno ben sodi unirli al composto insieme con il lievito. Mescolare delicatamente con un movimento dal basso verso l'alto. Imburrare una teglia da forno e stendervi l'impasto su cui andranno distribuite a raggiera le pesche tagliate a fette.
Spolverizzare con le mandorle tritate.
Infornare a 180° per circa 40 minuti.
Lasciar raffreddare la torta e spolverare con lo zucchero a velo

lunedì 23 settembre 2013

Gnocchetti sardi con salsiccia, zafferano e speck su crema di zucchine

Questo piatto è il piatto delle associazioni mentali. Gli gnocchetti mi ricordano la mia terra. Lo zafferano mi ricorda il concetto di colore. I semi di finocchio rappresentano degnamente il concetto di profumo. il gusto del piatto nel suo complesso mi richiama alla mente il concetto di sapore in tutta la sua intensità. E un piatto così non poteva che avere un nome lunghissimo, come i nobili d'altri tempi.  
 Ingredienti per quattro persone
350 gr. gnocchetti sardi
200 gr. salsiccia fresca
100 gr. speck
1 bustina di zafferano
Semi di finocchio
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
Olio evo
Sale

Per la crema di zucchine: 2 zucchine, 2 spicchi d'aglio, maggiorana, 1 cucchiaio di panna da cucina, un cucchiaino di farina 00 (se necessario), pepe bianco, 70 gr. pecorino grattugiato, sale, olio evo.

Preparazione
Preparare, innanzittutto, la crema di zucchine facendo imbiondire due spicchi d'aglio con un po' d'olio extravergine d'oliva, togliere l'aglio e aggiungere le zucchine tagliate a cubetti. Farle saltare per qualche minuto e aggiungere 2/3 cucchiai d'acqua e farle cuocere, per circa dieci minuti con il coperchio. Spegnere il fuoco, salare e unire le foglioline di maggiorana e passare il tutto al mixer quindi aggiungere il pecorino, un cucchiaio di panna e una grattata di pepe bianco, mescolare fino ad ottenere una crema densa e omogenea (se dovesse risultare troppo liquida aggiungere mezzo cucchiaino di farina). In un'altra padella tritare la cipolla, la carota e il sedano e farli soffriggere con un filo d'olio, aggiungere la salsiccia sbriciolata e far cuocere per circa dieci minuti, mescolando. Quando la salsiccia sarà dorata unire lo speck tagliato a fettine sottilissime e farlo tostare. Spegnere il fuoco, regolare di sale e aggiungere i semi di finocchio. Scolare la pasta, farla saltare a fiamma vivace nel sugo aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura nel quale andrà sciolto lo zafferano.
Versare sul piatto un mestolo di crema di zucchine e adagiarvi gli gnocchetti.


Melanzane sott'olio

Melanzana io ti conservo, per ricordarmi di te, dell'estate che ormai se ne va, del tuo profumo. Melanzana, io ti conservo perché non so più come cucinarti. E quando prendo questa decisione sorge il dilemma di scegliere quale ricetta seguire visto che ne ho a disposizione almeno sei varianti. Prendo la decisione più drastica: invento la ricetta senza mai scordare due cose fondamentali. Io, cara melanzane, non ti voglio né troppo "agliosa" né troppo "acetosa", so che aapprezzerai il fatto che non ti abbia snaturato troppo, perché io ti voglio bene, sappilo.

Ingredienti per 5 vasetti:
3 Kg. melanzane
3 litri acqua
500 ml. aceto
Sale
Olio extravergine di oliva q.b.
Basilico
4 spicchi d'aglio

Preparazione
Lavare le melanzane e tagliarle a fette un po' spesse, metterle sotto sale e lasciarle riposare per circa 4 ore in modo che perdano l'acqua di vegetazione.
In una pentola capiente portare ad ebollizione l'acqua con il sale e l'aceto e tuffarvi le melanzane dopo averle ben risciacquate.
Far cuocere per circa dieci minuti.
Scolarle e lasciarle asciugare in un canovaccio, per circa tre ore, aggiungendo gli spicchi d'aglio tagliati sottilmente.
 Togliere l'aglio e metterle nei vasetti precedentemente sterilizzati alternando le melanzane a foglie di basilico fresco. Ricoprire d'olio extravergine e lasciare riposare per duerlie ore e, ogni tanto, verificare la necessità di aggiungere altro olio.
Tappare i vasetti, capovolgerli.

Variante: al posto del basilico mettere l'origano fresco

mercoledì 11 settembre 2013

Fregola sarda con arselle

Ho sempre avuto una sorta di timore reverenziale nei confronti della fregola con arselle e, in generale, nei confronti dei piatti cd. tipici.Tale timore, però, si è scontrato con una generosa signora che mi ha regalato un chilo di fregola che, pazientemente e con ottimi risultati, ha realizzato lei stessa. Di fronte a cotanta fregola non potevo più "passarmi" e mi son vista quasi costretta a realizzare questo piatto (come già detto sono gli ingredienti che ci chiamano, non siamo noi a decidere cosa cucinare). Ne è seguita una comunicazione telefonica con mia madre (con sottotitolo: SOS) dalla quale è scaturita la ricetta con annessi moniti mammeschi che indico, a titolo esemplificativo, qui di seguito: 
1) Mi raccomando, le arselle devono essere freschissime; 
2) Mi raccomando bis, fai spurgare bene le arselle; 
3) Mi raccomando ter, la fregola va fatta cuocere nel brodo ché non è mica pasta normale
Sì mamma, va bene, va bene.

Ingredienti per quattro persone
1 Kg. arselle
200 gr. fregola grossa
250 gr. pomodori pelati
2 spicchi d'aglio
1 litro di brodo
Olio, peperoncino, prezzemolo
1 pomodoro secco

Preparazione
Far spurgare le arselle per almeno due ore. Farle aprire in una pentola con un filo d'olio, sguciarle e lasciarne qualuna da parte con il guscio per la decorazione finale.
Filtrare l'acqua di cottura delle arselle e metterla da parte.
A parte, far imbiondire l'aglio nell'olio, unire i peperoncini e il pomodoro secco tritato grossolanamente.
Aggiungere i pomodori pelati e farli cuocere per circa 10 minuti quindi versare la fregola e, gradualmente, unire il brodo e l'acqua di cottura delle arselle.
Quando la fregola sarà quasi pronta (dopo circa mezz'ora più o meno) aggiungere le arselle e il prezzemolo tritato. Spegnere il fuco e lasciar riposare cinque minuti.
Servire la fregola con le arselle tenute da parte, una manciata di prezzemolo tritato fresco e un filo di olio extravergine.

Altre ricette:
Pasta con i ricci

martedì 10 settembre 2013

Pipette rigate con wurstel e patate

Con i wurstel ho un rapporto un po' controverso. Fondamentalmente, non mi fanno impazzire. Però, ad essere onesta, nel frigo ci sono sempre, forse perché a mio marito piacciono. Ma è anche vero che faccio sempre finta che non ci siano (fischietto pure) e mi ricordo della loro esistenza solo quando stanno per scadere e per evitare di buttarli (non sia mai) son costretta a cucinarli. Pertanto, per non fare la solita insalata di riso, ho pensato di abbinarli alle patate e, poi, mi son detta: con la pasta, perché no? Per farla breve, alla fine è andata bene, mica male i wurstel nella pasta. 

Ingredienti per quattro persone

350 gr. di pipette rigate
2 patate
4 wurstel di media grandezza
1 cipolla
50 gr. di parmigiano grattugiato
Olio, sale, rosmarino
Preparazione
In una padella versare un filo d'olio e farvi soffriggere la  cipolla, quindi aggiungervi le patate tagliate a piccoli cubetti, farle insaporire per pochi minuti e, poi, unire un mestolo di acqua di cottura della pasta. Coprire con il coperchio e farle cuocere per circa 8-10 minuti. Quando le patate saranno cotte aggiungere i wurstel tagliati a rondelle sottilissime. Farli dorare, salare e aggiungere il rosmarino.
Versare la pasta cotta al dente sul sugo così preparato farla saltare e mantecare con il parmigiano grattugiato.
Servire con rametti di rosmarino fresco.

giovedì 5 settembre 2013

Bocconcini di pollo in crema di melanzane

Ci sono degli ingredienti che ti chiamano. Ingredienti che non ne vogliono sapere di stare nel frigo e che decidono di sposarsi tra loro. E, candidamente, ti dicono: cucinaci, insieme. Pollo, melanzane e capperi ho ascoltato la vostra voce e credo di aver celebrato un buon matrimonio finché, almeno, nuova ricetta non vi separi.

Ingredienti per quattro persone
650 gr. di petto di pollo
1 scalogno
4 melanzane
Capperi q.b.
5 acciughe
1 bicchiere di vino bianco secco
Farina q.b.

60 gr. di parmigiano grattugiato
Basilico
Olio extravergine di oliva, sale

Preparazione
Sbucciare le melanzane e tagliarle a cubetti. Far soffriggere nell'olio evo lo scalogno tritato, aggiungere, dopo qualche minuto le acciughe e i capperi quindi le melanzane tagliate a cubetti. Aggiungere un goccio d'acqua e portare a cottura. Spegnere il fuoco, salare, unire il basilico e il parmigiano e passare il tutto nel mixer fino ad ottenere una crema omogenea e densa.
Tagliare il pollo a pezzi piccoli, infarinarlo e farlo saltare in una padella con un po' d'olio. Quando sarà leggermente dorato, aggiungere il bicchiere di vino e far sfumare, salare.
Servire il pollo con la crema di melanzane e decorare con capperi.

Alte ricette
Faraona con porri e limone
Pollo in umido con funghi

martedì 3 settembre 2013

Riso con il pomodoro

A casa mia tra le tante strane abitudini c'è anche l'abitudine del voto. Nel senso che ogni volta che cucino (in sostanza ogni santo giorno) mio marito esprime il voto sui miei piatti. Diciamo che, tendenzialmente, è molto stretto di voti il vecchio professore per paura che, montandomi la testa, decida di andarmene e aprire un ristorante in Alaska. Però, c'è sempre un però. Il riso con il pomodoro, categoria piatti semplici, ha ottenuto dal caro maritino un bel nove. Ripeto, nove. In effetti, nella sua semplicità è un piatto ottimo per quanto io, per anni, non l'abbia mangiato. L'ho riscoperto, con entusiasmo, solo l'anno scorso. Bon apetit

Ingredienti per quattro persone:
400 gr. di riso
1 cipolla piccola
800 ml di brodo vegetale
400 gr. di passata di pomodoro
Basilico q.b.
Una noce di burro
50 gr. di parmigiano grattugiato
Olio evo, sale.
Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere con un filo di olio evo. Quando sarà ammorbidita aggiungere la passata di pomodoro e farla cuocere per circa 35 minuti in modo da ottenere un sugo molto corposo. Salare e aggiungere il riso, farlo insaporire per qualche minuto nel sugo e aggiungere, gradualmente, con un mestolo, il brodo, mescolando spesso. Portare il riso a cottura e spegnere il fuoco. Aggiungere le foglioline di basilico e mantecare con una noce di burro e il parmigiano grattugiato.

La semplicità, Carmen Consoli

lunedì 2 settembre 2013

L'imposizione della dieta

Botero, Ballerina alla sbarra
Bei tempi quelli nei quali per il compleanno mi regalavano un profumo o un libro o, male che poteva andare, un viaggio in Burundi di sola andata in uno sperduto villaggio assolato senza ombra e senza protezione solare. Poi, arrivano i quarant'anni (anche se, a dire il vero, son quarantuno: ma son dettagli) e la gente impazzisce. La tua famiglia, precisamente, impazzisce. Già in mia madre, il precedente natale, avevo iniziato a individuare questa anomalia regalistica, quando mi si presentò con un aspirapolvere. Certo, utile. Potente, pure. Ma, insomma, come regalo... Il culmine è stato, comunque, raggiunto da mia sorella. Ha avuto l'opaca (non posso certo definirla brillante) idea di donarmi, spacciandolo per regalo, una visita. No, non dal chirurgo plastico, ma dal nutrizionista. Proprio così. E a giustificazione del suo insano gesto ha addotto le seguenti ragioni: devi mangiare meglio. E coattivamente mi ha tradotto - mancavano solo le manette- dalla nutrizionista con studio in una via introvabile di Cagliari. Dopo una mezz'ora di ricerca della fantomatica via, dopo l'ennesima telefonata alla nutrizionista trasformatasi, per l'occasione, in Dottoressa Google Maps siamo giunte nel suo studio. Lì mi son sentita sotto accusa, pur non essendo eccessivamente grassa, vi assicuro. Ho dovuto dire -confessare, meglio - tutto intorno alla mia alimentazione. Il bello però è arrivato quando sono stata sottoposta, con un entusiasmo simile a quello dei condannati a morte che si avvicinano al patibolo, all'esame impedenziometrico. Bene, ho scoperto che oltre alla massa grassa, nel mio corpo e quindi in tutti i corpi del mondo esiste anche l'acqua e la massa magra. A ciò si aggiunga il tragico verdetto finale: totale squilibrio nel rapporto rapporto massa-magra, acqua corporea e massa grassa per via di un eccesso di acqua corporea e di un consumo, insano ovviamente, della massa magra. Più o meno, questo è il riassunto visto che la nutrizionista continuava a parlare ricordandomi, spesso, di eliminare bevande gassate, zuccheri e tante altre cose e in sottofondo, la mia cara sorella che ripeteva:"Vedi, te l'avevo detto io".
Visita terminata in attesa dell'invio, a domicilio, della dieta. Dieta che, ahimè, è arrivata dopo soli tre giorni. Ho stampato quei fogli, tre per l'esattezza. E con la tristezza nel cuore ho iniziato la dieta non senza maledire nell'ordine: 
1) mia sorella Giuda,
2) la nutrizionista, 
3) le masse magre, 
4) le masse grasse, 
5) l'acqua corporea
6) tutti quelli che affermano, brutti ipocriti, come si possa dimagrire non rinunciando al gusto. 
Il primo giorno è stato tragico: pasta con un cucchiaino d'olio e uno di parmigiano (di solito, ne mettevo circa mezzo chilo), insalata e un frutto. Poi, la merenda altra cosa che ho sempre odiato. Il secondo giorno, invece, ero depressa perché tutto mi sembrava incolore esattamente come quegli ottanta grammi di pasta con poco olio e due granelli di parmigiano. Il terzo giorno ho avuto una leggera ripresa perché ho iniziato a sperimentare piatti, certo leggeri, ma non noiosi. E così sono andata avanti, rispettando la dieta, ma mangiando colorato e scoprendo nuovi alimenti come il farro che, peraltro, è buonissimo. Si può fare. Naturalmente, durante le vacanze d'agosto ho, intenzionalmente, rimosso lo schema dietetico gentilmente fornitomi dalla nutrizionista, ma questo lei non lo saprà mai.


domenica 1 settembre 2013

Patate con salsa allo yogurt e menta

Dove son nata io, al freddo e al gelo della montagna, le patate sono una prelibatezza. Va da sé che, poi, le mangi in tutte le salse. Al forno, fritte, al verde, lesse e non dimentichiamo i famosi culurgionis che, alla base, appunto hanno le patate. Poiché sono a dieta (almeno quando cerco di rispettarla) ho voluto provare una salsa molto leggera e fresca grazie anche alla menta che, miracolosamente, sono riuscita a coltivare nel balcone. Il risultato è stato soddisfacente.
Ingredienti per quattro persone 
800 gr. di patate
2 vasetti di yogurt bianco magro
menta, sale, pepe, due spicchi d'aglio

Preparazione
 
Far lessare le patate senza privarle della buccia in abbondante acqua salata. Una volta cotte, sbucciarle e lasciarle raffreddare.
In una ciotola mescolare lo yogurt con le foglie di menta tritate finemente, il sale, un po' di pepe e l'aglio tagliato in due.
Far riposare la salsa in frigo per qualche ora. Tagliare le patate a fette spesse e servirle con un filo d'olio e con la salsa allo yogurt avendo cura di eliminare gli spicchi d'aglio.


giovedì 29 agosto 2013

Pollo al limone

Lo chef Antohny Bourdain nel suo libro, Kitchen confidential, afferma che "il pollo è noioso". Devo dire che, per molto tempo, gli ho dato ragione avendo io sempre riservato al pollo un'occhiata torva, seguita da commenti negativi accompagnati da suoni onomatopeici irripetibili. Ma si cambia. Certo non è il mio piatto preferito, ma quando ho capito che il pollo si presta a mille varianti non mi sono trattenuta dallo sperimentarle. La seguente ricetta, a onor del vero, era di mia sorella almeno gli ingredienti principali (pollo e limone) ma quando le ho chiesto quali fossero gli altri ingredienti lei ha risposto, candidamente, di non ricordarli più. Quindi, ho supplito a tale carenza affidandomi all'estro del momento. In ogni caso, è certo che la bellezza di questo piatto non sia visibile agli occhi, perché risiede tutta nel profumo. Un intenso e meraviglioso profumo di limone.

Ingredienti per quattro persone

400 gr. di fusi di pollo
400 gr. di sovraccosce
olio extravergine d'oliva
2 limoni non trattati
1 bicchiere di vino bianco secco
salvia, alloro, timo, rosmarino

Preparazione: In una padella capiente versare un cucchiaio di olio e adagiare i pezzi di pollo e i due limoni tagliati a spicchi e mettere il coperchio.
Far dorare la carne a fiamma vivace da entrambi i lati. Quando la carne sarà ben dorata aggiungere un bicchiere di vino e far sfumare. Terminare la cottura aggiungendo, se necessario, un mestolo d'acqua o di brodo. Salare e aggiungere la salvia, il timo, una foglia di alloro e il rosmarino.
 "Gli alberi sono persone"
da: Il giardino di limoni di Erian Riklis, 2008











Altre ricette:
Faraona con porri e limone
Pollo al curry
Pollo in umido con funghi

venerdì 23 agosto 2013

Proust e la sapa

Oggi stavo leggendo, con calma, la ricetta dei mostaccioli che una mia amica mi ha gentilmente concesso e già questo è un evento eccezionale visto che le persone della sua zona (e non dico quale ché oggi son buona) non concedono ricette neanche sotto tortura. A una seconda lettura di siffatta ricetta la mia attenzione si è soffermata su un ingrediente che, in precedenza, non avevo notato. Nella quinta riga c'era scritto: un bicchiere di mosto cotto. Ho avuto l'illuminazione: il mosto cotto è la sapa. E con sorrisino da ebete ho ricordato. Mi son sentita molto, ma molto, Proust. Alla ricerca dei profumi perduti. Mi son rivista nella cucina di mia madre, quella piccola oramai abbandonata perché sostituita da una grande quanto un appartamento di medie dimensioni. Ho rivisto mia madre e un grosso pentolone che bolliva e bolliva e bolliva. Era autunno, ne son proustianamente certa. Io e mia sorella gironzolavamo per la casa inebriate o forse nauseate dall'odore pungente di quel mosto che pareva non volesse mai smettere di cuocere. E quell'odore che aveva, indubbiamente, un effetto-sballo non indifferente impregnava ogni cosa e, soprattutto, lo si sentiva anche nei giorni successivi. Anche quando aveva smesso, forse per sfinimento, di cuocere. Anche quando la cucina era stata ripulita. Anche quando gli ambienti erano stati diligentemente arieggiati. Ma quello sballo delle figliole era necessario e fondamentale. Era un passo indispensabile per la realizzazione de su pani 'e saba (pane di sapa) dolce tipico dal colore molto scuro dato, appunto, dalla malefica sapa.
Ora mi verrebbe da chiedere alla mia cara mamma se io e mia sorella siamo venute su così come siamo per via di quelle inalazioni (quindi è tutta colpa sua). E, soprattutto, visto che il danno è ormai fatto mi verrebbe spontaneo chiederle "ma quando lo rifacciamo su pani 'e saba?"

Per concludere, ringrazio Sandra per la gentile concessione e, soprattutto, per il momento proustiano che, inconsapevolmente, mi ha regalato.

giovedì 22 agosto 2013

Crostata con le fragole

Le fragole mi riconciliano con il mondo, be' non esageriamo, almeno con una parte di mondo.
Perché hanno un bel colore, perché il loro profumo mi ispira cose belle, perché son delicate e fragili come le belle anime. Ho preparato questa crostata per fare un regalo, un regalo che fosse davvero "mio".

Ingredienti
Per la frolla:
400 gr. di farina
2 uova
200 gr. di zucchero
mezza bustina di lievito per dolci
150 gr. di zucchero
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale
Per la decorazione:
400 gr. di crema diplomatica
2 vaschette di fragole
1 bustina di gel per frutta

Preparazione
Impastare la farina con il burro, a temperatura ambiente, tagliato a pezzi, aggiungere lo zucchero, le uova, la scorza del limone, un pizzico di sale e lavorare il tutto molto velocemente. Infine, il lievito. Formare una palla e avvolgerla nella pellicola e lasciarla risposare in frigo per due ore circa.
Stendere la pasta con un'altezza di circa due-tre centimetri e foderare una teglia imburrata, lasciar cuocere in forno, ricoprendola con un  foglio di alluminio su cui andranno versati dei fagioli secchi. Lasciar cuocere per circa 30 minuti a 180°. Decorsi i tre minuti rimuovere l'alluminio e i fagioli e lasciare ancora cuocere per circa dieci minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare.
Versarvi la crema diplomatica (ottenuta mescolando 1/3 di crema Chantilly con 2/3 di crema pasticcera), pareggiare con una spatola indi decorare con le fragole tagliate a metà dopo aver ben lavate e asciugate. Versare sulle fragole il gel per dolci con l'aiuto di un pennello.

"Isaak,caro, le fragole ormai sono finite"

Il posto delle fragole, Ingmar Bergman - 1957

venerdì 12 luglio 2013

Ostricando

"E assaggiai la mia prima ostrica.
Quello fu un fatto davvero significativo. Me lo ricordo così come rammento il giorno in cui persi la verginità... e sotto molti punti di vista, con più affetto."

-Anthony Bourdain, Kitchen confidential - Ed. Feltrinelli 2013, Pag. 23


domenica 21 aprile 2013

Torta salata con i peperoni


Questo, insieme con il tiramisù, è il mio piatto forte. Sapete quei piatti per i quale i tuoi amici e parenti ti fracassano con "Me la fai la torta ai peperoni" e finché non la prepari non la smettono? Ecco, per intenderci, i famosi piatti-tortura o piatti-stillicidio. Ma, in fondo (qui lo dico e qui lo nego) son sempre contenta di prepararla.
 
Preparazione:
Per la pasta: 600 gr. di farina
150 gr. di margarina
1/2 bicchiere di acqua tiepida
10 gr. di lievito di birra
1 cucchiaio di olio evo
sale
Per il ripieno:
1 cipolla bianca grande
1 spicchio d'aglio
100 m. di latte
200 ml di panna
3 peperoni gialli
3 peperoni rossi
200 gr. di emmenthal
2 uova
50 gr. di parmigiano grattugiato
sale
prezzemolo

Preparazione
Pasta: Su una spianatoia versare la farina setacciata, al centro disporvi la margarina a temperatura ambiente, un cucchiaino di sale, e un cucchiaio di olio di oliva e impastare, gradualmente aggiungere l'acqua nella quale andrà disciolto il lievito di birra. Lavorare sino a che il composto non avrà raggiunto una certa elasticità. Mettere l'impasto a riposare in frigo, con la pellicola, per circa un'ora.

Ripieno: tritare la cipolla finemente e farla soffriggere, con uno spicchio d'aglio, in due cucchiai d'olio, togliere lo spicchio d'aglio e aggiungere i peperoni tagliati a listarelle e far cuocere per circa 15-20 minuti. Spegnere il fuoco, salare e aggiungere il prezzemolo fresco tritato finemente e lasciar raffreddare. In una ciotola sbattere le uova, aggiungervi l'emmenthal tagliato a cubetti, il latte, la panna, il parmigiano e, infine i peperoni, amalgamare il tutto. Il composto deve risultare molto morbido, se necessario aggiungere un po'  di latte.
Nel frattempo stendere la pasta e adagiarla su una teglia unta di burro (o foderata con la carta forno) e versarvi il composto, spolverare con il pangrattato e mettere nel forno preriscaldato. Far cuocere per circa 50 minuti a 160°.

martedì 16 aprile 2013

Gnocchi con crema di asparagi

 
Gli asparagi, e per asparagi intendo quelli verdi, sottili e profumati, sono un pezzo della mia infanzia. Mi ricordano il mio paesino natale, mi ricordano le gite in famiglia in impervie campagne per la raccolta degli stessi (naturalmente io non li vedevo e, pertanto non contribuivo all'alimentazione della mia famiglia perché guardavo il cielo, ma questa è un'altra storia), mi ricordano le frittelline che, poi, mia madre ci preparava. E con questo bagaglio verde-asparago-romantico nel momento in cui scoprii che al mondo esistevano anche gli asparagi giganti e bianchi ci ci rimasi male, molto male...

Ingredienti per 4 persone
300 gr. di gnocchi di patate
350 gr. di asparagi selvatici
1 cucchiaio di parmigiano
2 cucchiai rasi di mascarpone
1/2 cipolla bianca
sale, olio evo, pepe

Preparazione
Pulire gli asparagi eliminando la parte dura e raschiando la parte esterna. Raccoglierli a mazzo, legarli con lo spago da cucina, metterli in una pentola alta con acqua: le punte non devono essere ricoperte dall'acqua. Far cuocere per circa 15 minuti.
Scolarli, tagliarli a pezzettini e conservare una parte delle punte per la guarnizione finale.
Far soffriggere con l'olio la cipolla tritata e aggiungervi gli asparagi, di tanto in tano aggiungere acqua di cottura degli gnocchi. Far cuocere per circa 10-15 minuti e quando il composto sarà sufficientemente morbido, passarlo nel mixer insieme con il sale, il pepe, il parmigiano il mascarpone e un po' d'acqua di cottura.
Versare il composto sugli gnocchi di patate e servirli guarnendoli con le punte precedentemente messe da parte.

Altre ricette:
Gnocchi di riso con verdure e salsa di soia

venerdì 5 aprile 2013

Vellutata di finocchi allo zafferano

Ci sono ricascata, come al solito. Perché è nata questa ricetta? Non certo perché avessi deciso di farla: è nata a causa della signorina che, al supermercato, promuoveva lo zafferano. Avete presente le signorine con i piedi gonfi che sorridono sempre e ti dicono, con cinquantaquattro denti, "Buongiorno!!!" con tre, proprio tre, punti esclamativi? Ecco, la signorina di turno, con annesso tailleur e piedi sofferenti, mi ha individuato, perché ho la faccia di quella che"se mi chiedi di comprarlo lo compro". Non ci riesco mai a dire: "No, non mi serve". Come quando alla cassa ti offrono la colomba a 4,99 €. anziché a 5,00 €., io la compro, anche se è ferragosto. Quindi son tornata a casa con il carico di zafferano, nonostante ne avessi già. Ho, inizialmente, pensato di fare il classico risotto, ma, poi, vedendo i finocchi freschi e biologici ho pensato a questa vellutata. Buona, colorata e zafferanosa, ovviamente. Ancora grazie, signorina: alla prossima.Io ci sarò, come sempre.

Ingredienti per 4 persone
4 finocchi
2 patate
1/2 cipolla
200 ml. di brodo vegetale
1 bustina di zafferano
1 cucchiaio di farina
2 cucchiai di panna da cucina
pepe, olio evo

Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere con due cucchiai di olio evo. Aggiungere le patate tagliate a cubetti e lasciarle cuocere per dieci minuti, quindi aggiungere i finocchi tagliati in quattro. Unire, gradualmente, il brodo vegetale. Quando le patate e i finocchi saranno morbidi passare il tutto con il mixer ad immersione e rimettere sul fuoco. Aggiungere un cucchiaio di farina setacciata, la panna e lo zafferano sciolto in poco brodo. Servire con una bella grattata di pepe nero.

Altre ricette:
Crema di favette con cialde di parmigiano
Vellutata di carciofi
Vellutata di zucca e curcuma



Pennette alla Carlofortina



E del discorso intorno ai mariti che adorano il pesto quando tu, invece, non lo apprezzi. Questo piatto, in sostanza, è frutto di un compromesso: pesto sì (ti accontento, amore mio bello), ma con pomodoro e tonno. 
Bei colori, ottimo profumo e marito contento.







Ingredienti per 4 persone:
350 gr. di pennette
1 scalogno piccolo
3 pomodori rossi
150 gr. di tonno sott'olio
100 gr di pesto
olio evo, sale

Preparazione: 
Tritare lo scalogno e farlo soffriggere con due cucchiai d'olio evo.
Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e far cuocere, a fiamma vivace, per circa 10' e salare.
Aggiungere il tonno fatto sgocciolare e far insaporire per altri due minuti. 


Spegnere il fuoco e aggiungere il pesto, mescolare bene in modo che gli ingredienti si amalgamino alla perfezione.


Far saltare nel sugo la pasta scolata e aggiungere un mestolo d'acqua di cottura, sevire aggiungendo un po' di pesto o alcune foglie fresche di basilico.




martedì 2 aprile 2013

Mezze maniche con le verdure

Vacanze terminate. Già, si torna a casa, con una montagna di valigie da svuotare e con un cartello attaccato sulla schiena che recita "Pacchia finita". E, intorno alle tredici, ti ricordi che devi preparare pure il pranzo visto che tua mammix oggi non te lo preparerà (ciò fa parte del pacchetto F.P., fine pacchia). Allora, apri il frigo e inizi a buttare le cose che son rimaste prima di partire. Qualcosa, però, si è salvata: qualche verdura e i capperi che, invincibili come sempre, resistono a tutte le tue trasferte...

Ingredienti
350 gr. di mezze maniche
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 carota
sedano
6 pomodorini
1 manciata di capperi
1/2 cipolla
olio, sale, parmigiano, basilico

Tritare la cipolla e farla soffriggere con un po' d'olio, aggiungere i capperi e i peperoni tagliati a listarelle e far cuocere a fiamma vivace per circa 5'. Aggiungere il sedano e la carota tagliati a julienne, poi i pomodori tagliati a pezzi piccoli. Terminare la cottura, scolare la pasta e farla saltare nel sugo aggiungendo un po' d'acqua di cottura. Infine, unire il parmigiano e il basilico fresco.

Lettura: Elisabeth Von Arnim, Lettere di una donna indipendente. Bollati Boringhieri



"Pertanto, mio signore, torniamo alle verdure. Sono l'argomento più sicuro per un rispettabile scambio di lettere."


















Altre ricette

domenica 24 marzo 2013

Straccetti di tacchino con nocciole

Ingredienti per 4 persone
400 gr. di straccetti di tacchino
1 rametto di  rosmarino
80 gr. di pangrattato
1 cucchiaio di farina
50 gr. di parmigiano
70 gr. di nocciole tritate
1/2 bicchiere di vino bianco
1 mestolo di brodo vegetale
Pepe
Sale
Olio evo

Preparazione
In una ciotola versare il pangrattato, la farina, le nocciole tritate e precedentemente tostate e il parmigiano, mischiare il tutto e aggiungere gli straccetti di tacchino schiacciandoli bene in modo che il composto aderisca
Una volta impanati, metterli in una padella con un po' d'olio e rosmarino e farli dorare. Aggiungere il vino e farlo evaporare, se necessario aggiungere un mestolino di brodo vegetale. Salare, pepare  e servire.

mercoledì 20 marzo 2013

Insalata di finocchi e arance


Ingredienti per 4 persone
2 finocchi
3 arance
pepe, olio, sale

Preparazione
Lavare i finocchi e asciugarli. Tagliarli molto sottili, disporli su un piatto da portata e salarli. Quindi aggiungere due arance tagliate a fettine, dopo averle pulite bene. Condire con il succo di un'arancia, olio e pepe.

Altre ricette:
Torta rovesciata di arance

martedì 12 marzo 2013

Pizza con patate e pancetta

Ingredienti per quattro persone
Per l'impasto:
160 gr di farina 00
150 gr. di farina manitoba
150 ml di acqua tiepida
10 gr. di lievito di birra
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiaini di sale

Per la farcitura:
150 gr. di pancetta affumicata a cubetti
70 gr. di pecorino fresco
1 pomodoro secco
2 patate grandi
rosmarino q.b.
olio evo, sale

Mettere la farina in una ciotola e aggiungervi l'acqua tiepida con il lievito disciolto, aggiungere il sale e l'olio e lavorare fino a che l'impasto non risulterà omogeneo. Lasciare lievitare per circa un'ora e mezzo /due.
Quindi, stendere l'impasto su una teglia unta - o, in alternativa, mettere la carta forno - e disporre i cubetti di pancetta, il pomodoro secco tritato finemente, il pecorino tagliato a piccoli cubetti, indi ricoprire il tutto con le patate tagliate molto sottili. Aggiungere olio sale e il rosmarino e mettere nel forno già caldo  per circa 15' minuti a 220°.

Vedi anche:
Tortini di patate con pancetta affumicata e provola


sabato 9 marzo 2013

Champignons ripieni



Un antipasto profumato e piccante davvero sfizioso.

Ingredienti per 4 persone
10 champignons di media grandezza
mezzo spicchio d'aglio
prezzemolo
50 gr. di pane grattugiato
tre cucchiai di latte
peperoncino
50 gr. di parmigiano
sale

Preparazione
Pulire bene i funghi in modo da togliere ogni residuo di terra. Con un coltello togliere la parte interna e metterla in una ciotola. Agggiungere lo spicchio d'aglio tritato molto fine, il prezzemolo, il latte, il pangrattato, il peperonicino e il parmigiano. Amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto morbido (se necessario, aggiungere altro latte), salare e riempire i funghi. Deporli su una teglia da forno precedentemente unta, spolverarli di pangrattato, aggiungere un filo d'olio e infornarli per circa 30' a 180°.

-Al posto del latte si può usare anche la panna

Altre ricette:
Pollo in umido con funghi


venerdì 8 marzo 2013

Torta salata con scarola

Ci sono quei giorni in cui apri il frigo e senti l'eco. Perché ti sei dimenticata di fare la spesa. E in quel frighesco silenzio riesci a trovare la scarola. Vorresti fare la classica torta con scarola, pinoli e uvetta. Ma mancano gli ingredienti. Allora, ti inventi la ricetta. 



Ingredienti
2 cespi di scarola
1 rotolo di pasta brisé
1 mozzarella
1 pomodoro secco
1manciata di capperi
1 uovo
1 spicchio d'aglio
100 gr. di parmigiano grattugiato
sale
olio evo
pane grattugiato

Preparazione

Far bollire la scarola con acqua salata. Scolarla e farla saltare, dopo averla tagliata a listarelle, in una padella con olio, uno spicchio d'aglio, i capperi e il pomodoro secco tritato. Una volta pronta, togliere l'aglio, mettere il tutto il una ciotola, lasciare raffreddare e aggiungere la mozzarella, il parmigiano, l'uovo e il sale. Amalgamare il tutto e riempire con il composto il rotolo di pasta brisé e cospargerlo di pangrattato.
Infornare per circa 20' a 180°.

domenica 3 marzo 2013

Radicchio e pinoli

Radicchio: amaro e noia? Anche no. Provate questo contorno, veloce e saporito, e capirete perché è sempre bene avere un po' di radicchio in casa. O nella borsa, se preferite.

Ingredienti per quattro persone

Due cespi di radicchio

1 cipolla rossa
100 gr. di pinoli
mezzo bicchiere di vino rosso
olio evo,
sale,
pepe

Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere con due cucchiai d'olio. Aggiungere il radicchio tagliato a listarelle. Mettere il coperchio e far cuocere per circa 10'. Quindi, aggiungere mezzo bicchiere di vino rosso e farlo sfumare.  Salare, pepare e aggiungere, a fine cottura, i pinoli fatti tostare precedentemente.


Radicchio in poesia. Ho scoperto che nel 1969, a Treviso, si tenne un concorso di poesia dedicato al radicchio rosso. il vincitore fu Alberto Albanese jr. con la poesia 'Una fià de la me tera'.


Un fià de la me tera  
               
Lontan da la me tera, 
tra tanta zente 
che no' gera la me zente,
solo, 
co' 'l cuor desfà, 
me consolavo
vardando le vetrine 
iluminae.

Aria de Nadal, 
festa par tuti, 
ma no' par mi
lontan da la me casa, 
lontan da la me tera.

Caminavo fiaco 
in mezo a quela zente 
indafarada e contenta
quando che l'ocio 
el s'ha fermà de boto: 
in te 'na vetrineta,
ben in mostra, 
ghe gera un bel çestel 
de radici rosso fogo.


Me son fermà… li go vardai… 
no' me pareva vero. 
Radici trevisani?…
Se me ga verto 'l cuor, 
l'emossion la gera granda…
Sonava le campane, 
gera Nadal, festa par tuti 
e festa anca par mi
che più no' me sentivo 
perso pa' 'l mondo. 
Me tegneva compagnia
me confortava 'l cuor,
 me dava contentessa 
aver nel me disnar
un bel piatel 
de radici trevisani: 
un fià de la me tera.



venerdì 1 marzo 2013

Di Pinocchie e altre storie

Avete presente quei famosi test sulla personalità, quelli nei quali dovete rispondere a una serie di domande e, alla fine, ottenete un profilo a seconda della maggioranza di risposte A, B o C?
Ecco, stavo pensando a quei test per delineare tre profili di dispensatrici di ricette culinarie. Certo potevo fare altro, ma non ci son riuscita evidentemente. Ho notato che, per molte persone, dare una ricetta equivale a donare un rene.
Le persone dispensatrici di ricette, tendenzialmente, sono bugiarde, gelose e poco generose soprattutto quando si tratta di preparazioni tradizionali, per esempio dolci tipici.
Ovviamente, ci sono anche quelle che, senza alcun problema, ti forniscono la ricetta: io, per esempio. Ma, io, sono simpatica, generosa, altruista e non bugiarda. Lo sanno tutti.
Fermo restando che mancano le domande, i risultati del test (senza previo test) sono i seguenti:

PROFILO A: LA PINOCCHIA.
Appartiene a questo profilo colei che non volendo dirti "Non ti do la ricetta", ti dice, allegando pure un sorriso, "Certo, eccola!" e te la detta con una precisione che fa quasi paura. Stranamente però quando ti ritrovi a realizzarla quella ricetta c'è sempre qualcosa che non torna. Non è mai perfetta. Non sarà che, forse, le dosi erano sbagliate? Non sarà forse che, artatamente, le dosi son state modificate per impedirti di realizzare un piatto uguale, o almeno simile, al suo?

PROFILO B: UN PO'
In questo profilo si annoverano quelle che non ricordano mai le dosi, ma ti dicono "metti un po' di farina, un po' di sale, qualche uova" e, dopo, due o tre giorni "Ah, anche un po' d'acqua, mi raccomando". E, tu, a domandare "Un po' quanto?" "Eh, a occhio".
Certo, che sciocca, anche l'occhio vuole la sua parte.

PROFILO C: QUESTIONE DI MANO
Le persone rientranti in questo profilo non appartengono ad una oscura setta onanistica, ma sono quelle che, apparentemente, paiono non affette dalla sindrome da gelosia da ricetta, ma sono più subdole. Infatti, la ricetta te la danno. Eccome! E precisa pure, ma confidano ciecamente, sempre e comunque, sulla cattiva riuscita del piatto perché, a prescindere dalle dosi, ciò che conta è, appunto, la mano. E ogni mano, si sa, è diversa dall'altra.


giovedì 21 febbraio 2013

Crostata alla marmellata di arance

Con la realizzazione di questa crostata ho sfidato un mostro sacro: nonna Anna, la nonna di mio marito. La ricetta è sua, ma già prima di prepararla voci intorno a me dicevano - e chi non lo diceva, lo pensava - non riuscirai mai a farla come nonna Anna che "la fa da cinquant'anni" ed è "la crostata migliore che possa esistere" e, pertanto, "nessuno può competere". È stata una prova ardua, ma credo di essermela cavata bene, merito anche della marmellata di arance preparata con le mie manine.




Ingredienti
400 gr. di farina
200 gr. di zucchero
2 uova
150 gr. di burro
Scorza grattugiata di un limone (biologico)
Un vasetto e mezzo di marmellata di arance
1 bustina di lievito per dolci

Preparazione
Lavorare, molto velocemente, la farina con il burro tagliato a pezzi, aggiungere le uova, lo zucchero, la scorza del limone e, infine il lievito. Dovrà risultare un impasto abbastanza morbido. Lasciare riposare e nel frattempo prendere un po' di impasto e preparare, con la rotella per pasta, delle strisce per la copertura. Imburrare e infarinare la teglia e versarvi l'impasto. Versare la marmellata e ricoprire, formando una sorta di grata, con le strisce di pasta frolla preparate precedentemente. Infornare per circa 30 minuti a 180°

Altre ricette:
Torta rovesciata di arance

Lettura: Simonetta Agnello Hornby, Un filo d’olio. Sellerio collez. La memoria, p.288, 2011

" Anni dopo osai chiederne la ricetta. Le labbra ormai sottili increspate dallo stesso sorriso limpido, e tuttora bella, Rosalia non disse né sì né no. Mi elencò i sette ingredienti e spiegò che il caffè d'u parrinu, fatto come si doveva, richiedeva una lunga preparazione: due giorni di raccolta del tufo e di bollitura, infusione, ribollitura "e poi deve arripusari". Non mi diede la ricetta, ma per il resto del mio soggiorno a Mosè me ne portò una caffettiera intera a metà mattina, ogni giorno. Ricetta, niente."

venerdì 15 febbraio 2013

Torta alla nutella

Credo sia il dolce più goloso che possa esistere. In genere, non amo i dolci e, soprattutto, non amo farli. Il merito di questa realizzazione va tutto a Chiara, la mia amica, che di dolci se ne intende e un giorno, tanto lontano, mi scrisse la ricetta nella mia agendina. E fu così che la torta si chiamò 'Torta scura di Chiara'. 



Ingredienti
150 gr. di farina 00
150 gr. di zucchero
3 cucchiai colmi di cacao amaro
3 uova
70 gr. di burro
100 gr. di latte
1 bustina di lievito per dolci

150 gr. di panna montata
400 gr. di Nutella

Preparazione
Sbattere le uova con lo zucchero e, successivamente, aggiungere il cacao il burro ammorbidito, il latte e, infine, il lievito. Versare il composto in una teglia precedentemente imburrata e infornate a 180° per circa 35 minuti.
Lasciare raffreddare e tagliare la torta a metà. Cospargerla di panna montata e di Nutella. Chiudere e spolverare la parte superiore con lo zucchero a velo.


Lettura: Chocolat di Joanne Harris, Garzanti.


"Vendo sogni, piccoli comfort, tentazioni dolci e innocue per far scendere una schiera di santi che precipitano uno dopo l'altro tra le nocciole e i torroncini"

lunedì 11 febbraio 2013

Involtini di verza

Povere verze. Bistrattate, continuamente maltrattate, insieme con i loro amici cavoli, cavoletti, broccoli. Bene, dopo aver assaggiato questi deliziosi involtini "Lasciate ogni critica O voi ch'assaggiate". Deliziosi, vi assicuro.

Ingredienti per 4 persone
1 verza
300 gr. di salsiccia fresca
1 carota
sedano
1 scalogno
350 gr. di besciamella
150 gr. di parmigiano grattugiato
sale

Preparazione
Far bollire la verza in acqua salata per circa 5 minuti, scolarla e metterla ad asciugare in un canovaccio.
Preparare un trito di scalogno, carote, sedano e farlo soffriggere con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Aggiungere la salsiccia sbriciolata, completare la cottura.
Una volta raffreddato, mettere il composto in una ciotola e aggiungere, mescolando,150 gr. di besciamella e 50 gr. di parmigiano.
A questo punto prendere le foglie di verza e riempirle con il composto chiudendole bene in modo da formare degli involtini.
Adagiare gli involtini su una pirofila da forno, ricoprirli con la restante besciamella e spolverarli con il parmigiano.
Infornare a 180° fino a completa doratura.

Altre ricette:
Frittelle di cavolfiore
Pasta con broccolo romano

Lettura da abbinare: 'Paperino e l'isola del cavolo', Walt Disney.
Nell'Isola del Cavolo uno scienziato compie esperimenti al fine di eliminare l'odore dei cavoli...

Vedi anche