lunedì 30 settembre 2013

Friggitelli aglio e peperoncino

Da tanto tempo mi tentavano e, finalmente, li ho comprati. I friggitelli sono una meraviglia della natura. E non esagero. Con pochi e semplici ingredienti è venuto fuori un contorno irresistibile. Ovvio che li ricomprerò. Ovvio

Ingredienti
500 gr. friggitelli
3 spicchi d'aglio
3 peperoncini piccanti
sale
Olio
Preparazione
Far imbiondire gli spicchi d'aglio nell'olio e unirvi i peperoncini. Aggiungere i friggitelli, lavati, asciugati e privati dei semi. Portarli a cottura (sono necessari circa 15 minuti) con il coperchio.
Salare e servire.
 Altre ricette:
Carciofi alla romana

sabato 28 settembre 2013

Piadina e chili con carne rivisitato

E, all'improvviso, mi viene una voglia incontrollabile di non rispettare la dieta, almeno per oggi. Certo, la nutrizionista non lo saprà mai. Quando si decide di mettere da parte la dieta, lo si fa bene o non lo si fa. E mentre meditavo di prenotare al ristorante messicano, controllando in cucina ho visto una serie di ingredienti che parevano fatti proprio per essere messi insieme.  Ne è venuto fuori un piatto che  ricorda vagamente la cucina messicana. Molto vagamente. In ogni caso, gustosissimo. Son sicura che sarebbe piaciuto anche alla nutrizionista anche se non lo ammetterebbe neanche sotto tortura.
Ingredienti per due persone
2 piadine grandi
200 gr. polpa di maiale
10 pomodorini
150 gr. fagioli rossi
1 cucchiaio concentrato di pomodoro
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
Pepe,
Sale
Peperoncino
Alloro
Zenzero
Cannella
Salvia
Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere nell'olio unendo anche uno spicchio d'aglio e il peperoncino.
Togliere l'aglio e aggiungere la carne tritata finemente con il coltello.
Quando la carne sarà dorata aggiungere i pomodorini tagliati a cubetti, un cucchiaio di concentrato e una foglia di alloro.
Far cuocere per circa 20 minuti.
Quando la salsa sarà asciutta e densa aggiungere i fagioli e far insaporire per  circa 5 minuti, spegnere il fuoco, regolare di sale e aggiungere un pizzico di cannella (senza abbondare), la salvia, lo zenzero, il pepe.
Mescolare bene e versare il preparato sulle piadine precedentemente riscaldate nel forno. Chiuderle a metà.

mercoledì 25 settembre 2013

Torta con amaretti e pesche

Ho sempre sentito parlare del connubio amaretti-pesche, ma non l'avevo mai provato. Mi si è presentata l'occasione nel momento in cui mi son ritrovata in casa una confezione di amaretti acquistati, presumibilmente, in una di quelle occasioni, che mi capitano spesso, in cui vedendoli al supermercato mi son detta: "li prendo, possono sempre servire". Già, perché per me, tutto può sempre servire anche ingredienti sconosciuti. Stavolta, però, ho avuto ragione perché gli amaretti son serviti quantomeno per dimostrare come il connubio amaretti-pesche sia un connubio vincente.

Ingredienti
100 gr. farina per dolci
3 uova
150 gr. zucchero
100 gr. amaretti
60 gr. mandorle
1 cucchiaio di lievito per dolci
un pizzico di sale
1 kg. pesche 
1 limone
Zucchero a velo
Preparazione 
Sbucciare le pesche e tagliarle a fette spesse, irrorarle con il succo di un limone e metterle da parte.
Tritare le mandorle.
Sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema liscia, unire lentamente la farina setacciata e mescolare bene. Tritare grossolanamente gli amaretti e unirli all'impasto.
Montare gli albumi a neve con un pizzico di sale e quando saranno ben sodi unirli al composto insieme con il lievito. Mescolare delicatamente con un movimento dal basso verso l'alto. Imburrare una teglia da forno e stendervi l'impasto su cui andranno distribuite a raggiera le pesche tagliate a fette.
Spolverizzare con le mandorle tritate.
Infornare a 180° per circa 40 minuti.
Lasciar raffreddare la torta e spolverare con lo zucchero a velo

lunedì 23 settembre 2013

Gnocchetti sardi con salsiccia, zafferano e speck su crema di zucchine

Questo piatto è il piatto delle associazioni mentali. Gli gnocchetti mi ricordano la mia terra. Lo zafferano mi ricorda il concetto di colore. I semi di finocchio rappresentano degnamente il concetto di profumo. il gusto del piatto nel suo complesso mi richiama alla mente il concetto di sapore in tutta la sua intensità. E un piatto così non poteva che avere un nome lunghissimo, come i nobili d'altri tempi.  
 Ingredienti per quattro persone
350 gr. gnocchetti sardi
200 gr. salsiccia fresca
100 gr. speck
1 bustina di zafferano
Semi di finocchio
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
Olio evo
Sale

Per la crema di zucchine: 2 zucchine, 2 spicchi d'aglio, maggiorana, 1 cucchiaio di panna da cucina, un cucchiaino di farina 00 (se necessario), pepe bianco, 70 gr. pecorino grattugiato, sale, olio evo.

Preparazione
Preparare, innanzittutto, la crema di zucchine facendo imbiondire due spicchi d'aglio con un po' d'olio extravergine d'oliva, togliere l'aglio e aggiungere le zucchine tagliate a cubetti. Farle saltare per qualche minuto e aggiungere 2/3 cucchiai d'acqua e farle cuocere, per circa dieci minuti con il coperchio. Spegnere il fuoco, salare e unire le foglioline di maggiorana e passare il tutto al mixer quindi aggiungere il pecorino, un cucchiaio di panna e una grattata di pepe bianco, mescolare fino ad ottenere una crema densa e omogenea (se dovesse risultare troppo liquida aggiungere mezzo cucchiaino di farina). In un'altra padella tritare la cipolla, la carota e il sedano e farli soffriggere con un filo d'olio, aggiungere la salsiccia sbriciolata e far cuocere per circa dieci minuti, mescolando. Quando la salsiccia sarà dorata unire lo speck tagliato a fettine sottilissime e farlo tostare. Spegnere il fuoco, regolare di sale e aggiungere i semi di finocchio. Scolare la pasta, farla saltare a fiamma vivace nel sugo aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura nel quale andrà sciolto lo zafferano.
Versare sul piatto un mestolo di crema di zucchine e adagiarvi gli gnocchetti.


Melanzane sott'olio

Melanzana io ti conservo, per ricordarmi di te, dell'estate che ormai se ne va, del tuo profumo. Melanzana, io ti conservo perché non so più come cucinarti. E quando prendo questa decisione sorge il dilemma di scegliere quale ricetta seguire visto che ne ho a disposizione almeno sei varianti. Prendo la decisione più drastica: invento la ricetta senza mai scordare due cose fondamentali. Io, cara melanzane, non ti voglio né troppo "agliosa" né troppo "acetosa", so che aapprezzerai il fatto che non ti abbia snaturato troppo, perché io ti voglio bene, sappilo.

Ingredienti per 5 vasetti:
3 Kg. melanzane
3 litri acqua
500 ml. aceto
Sale
Olio extravergine di oliva q.b.
Basilico
4 spicchi d'aglio

Preparazione
Lavare le melanzane e tagliarle a fette un po' spesse, metterle sotto sale e lasciarle riposare per circa 4 ore in modo che perdano l'acqua di vegetazione.
In una pentola capiente portare ad ebollizione l'acqua con il sale e l'aceto e tuffarvi le melanzane dopo averle ben risciacquate.
Far cuocere per circa dieci minuti.
Scolarle e lasciarle asciugare in un canovaccio, per circa tre ore, aggiungendo gli spicchi d'aglio tagliati sottilmente.
 Togliere l'aglio e metterle nei vasetti precedentemente sterilizzati alternando le melanzane a foglie di basilico fresco. Ricoprire d'olio extravergine e lasciare riposare per duerlie ore e, ogni tanto, verificare la necessità di aggiungere altro olio.
Tappare i vasetti, capovolgerli.

Variante: al posto del basilico mettere l'origano fresco

mercoledì 11 settembre 2013

Fregola sarda con arselle

Ho sempre avuto una sorta di timore reverenziale nei confronti della fregola con arselle e, in generale, nei confronti dei piatti cd. tipici.Tale timore, però, si è scontrato con una generosa signora che mi ha regalato un chilo di fregola che, pazientemente e con ottimi risultati, ha realizzato lei stessa. Di fronte a cotanta fregola non potevo più "passarmi" e mi son vista quasi costretta a realizzare questo piatto (come già detto sono gli ingredienti che ci chiamano, non siamo noi a decidere cosa cucinare). Ne è seguita una comunicazione telefonica con mia madre (con sottotitolo: SOS) dalla quale è scaturita la ricetta con annessi moniti mammeschi che indico, a titolo esemplificativo, qui di seguito: 
1) Mi raccomando, le arselle devono essere freschissime; 
2) Mi raccomando bis, fai spurgare bene le arselle; 
3) Mi raccomando ter, la fregola va fatta cuocere nel brodo ché non è mica pasta normale
Sì mamma, va bene, va bene.

Ingredienti per quattro persone
1 Kg. arselle
200 gr. fregola grossa
250 gr. pomodori pelati
2 spicchi d'aglio
1 litro di brodo
Olio, peperoncino, prezzemolo
1 pomodoro secco

Preparazione
Far spurgare le arselle per almeno due ore. Farle aprire in una pentola con un filo d'olio, sguciarle e lasciarne qualuna da parte con il guscio per la decorazione finale.
Filtrare l'acqua di cottura delle arselle e metterla da parte.
A parte, far imbiondire l'aglio nell'olio, unire i peperoncini e il pomodoro secco tritato grossolanamente.
Aggiungere i pomodori pelati e farli cuocere per circa 10 minuti quindi versare la fregola e, gradualmente, unire il brodo e l'acqua di cottura delle arselle.
Quando la fregola sarà quasi pronta (dopo circa mezz'ora più o meno) aggiungere le arselle e il prezzemolo tritato. Spegnere il fuco e lasciar riposare cinque minuti.
Servire la fregola con le arselle tenute da parte, una manciata di prezzemolo tritato fresco e un filo di olio extravergine.

Altre ricette:
Pasta con i ricci

martedì 10 settembre 2013

Pipette rigate con wurstel e patate

Con i wurstel ho un rapporto un po' controverso. Fondamentalmente, non mi fanno impazzire. Però, ad essere onesta, nel frigo ci sono sempre, forse perché a mio marito piacciono. Ma è anche vero che faccio sempre finta che non ci siano (fischietto pure) e mi ricordo della loro esistenza solo quando stanno per scadere e per evitare di buttarli (non sia mai) son costretta a cucinarli. Pertanto, per non fare la solita insalata di riso, ho pensato di abbinarli alle patate e, poi, mi son detta: con la pasta, perché no? Per farla breve, alla fine è andata bene, mica male i wurstel nella pasta. 

Ingredienti per quattro persone

350 gr. di pipette rigate
2 patate
4 wurstel di media grandezza
1 cipolla
50 gr. di parmigiano grattugiato
Olio, sale, rosmarino
Preparazione
In una padella versare un filo d'olio e farvi soffriggere la  cipolla, quindi aggiungervi le patate tagliate a piccoli cubetti, farle insaporire per pochi minuti e, poi, unire un mestolo di acqua di cottura della pasta. Coprire con il coperchio e farle cuocere per circa 8-10 minuti. Quando le patate saranno cotte aggiungere i wurstel tagliati a rondelle sottilissime. Farli dorare, salare e aggiungere il rosmarino.
Versare la pasta cotta al dente sul sugo così preparato farla saltare e mantecare con il parmigiano grattugiato.
Servire con rametti di rosmarino fresco.

giovedì 5 settembre 2013

Bocconcini di pollo in crema di melanzane

Ci sono degli ingredienti che ti chiamano. Ingredienti che non ne vogliono sapere di stare nel frigo e che decidono di sposarsi tra loro. E, candidamente, ti dicono: cucinaci, insieme. Pollo, melanzane e capperi ho ascoltato la vostra voce e credo di aver celebrato un buon matrimonio finché, almeno, nuova ricetta non vi separi.

Ingredienti per quattro persone
650 gr. di petto di pollo
1 scalogno
4 melanzane
Capperi q.b.
5 acciughe
1 bicchiere di vino bianco secco
Farina q.b.

60 gr. di parmigiano grattugiato
Basilico
Olio extravergine di oliva, sale

Preparazione
Sbucciare le melanzane e tagliarle a cubetti. Far soffriggere nell'olio evo lo scalogno tritato, aggiungere, dopo qualche minuto le acciughe e i capperi quindi le melanzane tagliate a cubetti. Aggiungere un goccio d'acqua e portare a cottura. Spegnere il fuoco, salare, unire il basilico e il parmigiano e passare il tutto nel mixer fino ad ottenere una crema omogenea e densa.
Tagliare il pollo a pezzi piccoli, infarinarlo e farlo saltare in una padella con un po' d'olio. Quando sarà leggermente dorato, aggiungere il bicchiere di vino e far sfumare, salare.
Servire il pollo con la crema di melanzane e decorare con capperi.

Alte ricette
Faraona con porri e limone
Pollo in umido con funghi

martedì 3 settembre 2013

Riso con il pomodoro

A casa mia tra le tante strane abitudini c'è anche l'abitudine del voto. Nel senso che ogni volta che cucino (in sostanza ogni santo giorno) mio marito esprime il voto sui miei piatti. Diciamo che, tendenzialmente, è molto stretto di voti il vecchio professore per paura che, montandomi la testa, decida di andarmene e aprire un ristorante in Alaska. Però, c'è sempre un però. Il riso con il pomodoro, categoria piatti semplici, ha ottenuto dal caro maritino un bel nove. Ripeto, nove. In effetti, nella sua semplicità è un piatto ottimo per quanto io, per anni, non l'abbia mangiato. L'ho riscoperto, con entusiasmo, solo l'anno scorso. Bon apetit

Ingredienti per quattro persone:
400 gr. di riso
1 cipolla piccola
800 ml di brodo vegetale
400 gr. di passata di pomodoro
Basilico q.b.
Una noce di burro
50 gr. di parmigiano grattugiato
Olio evo, sale.
Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere con un filo di olio evo. Quando sarà ammorbidita aggiungere la passata di pomodoro e farla cuocere per circa 35 minuti in modo da ottenere un sugo molto corposo. Salare e aggiungere il riso, farlo insaporire per qualche minuto nel sugo e aggiungere, gradualmente, con un mestolo, il brodo, mescolando spesso. Portare il riso a cottura e spegnere il fuoco. Aggiungere le foglioline di basilico e mantecare con una noce di burro e il parmigiano grattugiato.

La semplicità, Carmen Consoli

lunedì 2 settembre 2013

L'imposizione della dieta

Botero, Ballerina alla sbarra
Bei tempi quelli nei quali per il compleanno mi regalavano un profumo o un libro o, male che poteva andare, un viaggio in Burundi di sola andata in uno sperduto villaggio assolato senza ombra e senza protezione solare. Poi, arrivano i quarant'anni (anche se, a dire il vero, son quarantuno: ma son dettagli) e la gente impazzisce. La tua famiglia, precisamente, impazzisce. Già in mia madre, il precedente natale, avevo iniziato a individuare questa anomalia regalistica, quando mi si presentò con un aspirapolvere. Certo, utile. Potente, pure. Ma, insomma, come regalo... Il culmine è stato, comunque, raggiunto da mia sorella. Ha avuto l'opaca (non posso certo definirla brillante) idea di donarmi, spacciandolo per regalo, una visita. No, non dal chirurgo plastico, ma dal nutrizionista. Proprio così. E a giustificazione del suo insano gesto ha addotto le seguenti ragioni: devi mangiare meglio. E coattivamente mi ha tradotto - mancavano solo le manette- dalla nutrizionista con studio in una via introvabile di Cagliari. Dopo una mezz'ora di ricerca della fantomatica via, dopo l'ennesima telefonata alla nutrizionista trasformatasi, per l'occasione, in Dottoressa Google Maps siamo giunte nel suo studio. Lì mi son sentita sotto accusa, pur non essendo eccessivamente grassa, vi assicuro. Ho dovuto dire -confessare, meglio - tutto intorno alla mia alimentazione. Il bello però è arrivato quando sono stata sottoposta, con un entusiasmo simile a quello dei condannati a morte che si avvicinano al patibolo, all'esame impedenziometrico. Bene, ho scoperto che oltre alla massa grassa, nel mio corpo e quindi in tutti i corpi del mondo esiste anche l'acqua e la massa magra. A ciò si aggiunga il tragico verdetto finale: totale squilibrio nel rapporto rapporto massa-magra, acqua corporea e massa grassa per via di un eccesso di acqua corporea e di un consumo, insano ovviamente, della massa magra. Più o meno, questo è il riassunto visto che la nutrizionista continuava a parlare ricordandomi, spesso, di eliminare bevande gassate, zuccheri e tante altre cose e in sottofondo, la mia cara sorella che ripeteva:"Vedi, te l'avevo detto io".
Visita terminata in attesa dell'invio, a domicilio, della dieta. Dieta che, ahimè, è arrivata dopo soli tre giorni. Ho stampato quei fogli, tre per l'esattezza. E con la tristezza nel cuore ho iniziato la dieta non senza maledire nell'ordine: 
1) mia sorella Giuda,
2) la nutrizionista, 
3) le masse magre, 
4) le masse grasse, 
5) l'acqua corporea
6) tutti quelli che affermano, brutti ipocriti, come si possa dimagrire non rinunciando al gusto. 
Il primo giorno è stato tragico: pasta con un cucchiaino d'olio e uno di parmigiano (di solito, ne mettevo circa mezzo chilo), insalata e un frutto. Poi, la merenda altra cosa che ho sempre odiato. Il secondo giorno, invece, ero depressa perché tutto mi sembrava incolore esattamente come quegli ottanta grammi di pasta con poco olio e due granelli di parmigiano. Il terzo giorno ho avuto una leggera ripresa perché ho iniziato a sperimentare piatti, certo leggeri, ma non noiosi. E così sono andata avanti, rispettando la dieta, ma mangiando colorato e scoprendo nuovi alimenti come il farro che, peraltro, è buonissimo. Si può fare. Naturalmente, durante le vacanze d'agosto ho, intenzionalmente, rimosso lo schema dietetico gentilmente fornitomi dalla nutrizionista, ma questo lei non lo saprà mai.


domenica 1 settembre 2013

Patate con salsa allo yogurt e menta

Dove son nata io, al freddo e al gelo della montagna, le patate sono una prelibatezza. Va da sé che, poi, le mangi in tutte le salse. Al forno, fritte, al verde, lesse e non dimentichiamo i famosi culurgionis che, alla base, appunto hanno le patate. Poiché sono a dieta (almeno quando cerco di rispettarla) ho voluto provare una salsa molto leggera e fresca grazie anche alla menta che, miracolosamente, sono riuscita a coltivare nel balcone. Il risultato è stato soddisfacente.
Ingredienti per quattro persone 
800 gr. di patate
2 vasetti di yogurt bianco magro
menta, sale, pepe, due spicchi d'aglio

Preparazione
 
Far lessare le patate senza privarle della buccia in abbondante acqua salata. Una volta cotte, sbucciarle e lasciarle raffreddare.
In una ciotola mescolare lo yogurt con le foglie di menta tritate finemente, il sale, un po' di pepe e l'aglio tagliato in due.
Far riposare la salsa in frigo per qualche ora. Tagliare le patate a fette spesse e servirle con un filo d'olio e con la salsa allo yogurt avendo cura di eliminare gli spicchi d'aglio.