domenica 24 marzo 2013

Straccetti di tacchino con nocciole

Ingredienti per 4 persone
400 gr. di straccetti di tacchino
1 rametto di  rosmarino
80 gr. di pangrattato
1 cucchiaio di farina
50 gr. di parmigiano
70 gr. di nocciole tritate
1/2 bicchiere di vino bianco
1 mestolo di brodo vegetale
Pepe
Sale
Olio evo

Preparazione
In una ciotola versare il pangrattato, la farina, le nocciole tritate e precedentemente tostate e il parmigiano, mischiare il tutto e aggiungere gli straccetti di tacchino schiacciandoli bene in modo che il composto aderisca
Una volta impanati, metterli in una padella con un po' d'olio e rosmarino e farli dorare. Aggiungere il vino e farlo evaporare, se necessario aggiungere un mestolino di brodo vegetale. Salare, pepare  e servire.

mercoledì 20 marzo 2013

Insalata di finocchi e arance


Ingredienti per 4 persone
2 finocchi
3 arance
pepe, olio, sale

Preparazione
Lavare i finocchi e asciugarli. Tagliarli molto sottili, disporli su un piatto da portata e salarli. Quindi aggiungere due arance tagliate a fettine, dopo averle pulite bene. Condire con il succo di un'arancia, olio e pepe.

Altre ricette:
Torta rovesciata di arance

martedì 12 marzo 2013

Pizza con patate e pancetta

Ingredienti per quattro persone
Per l'impasto:
160 gr di farina 00
150 gr. di farina manitoba
150 ml di acqua tiepida
10 gr. di lievito di birra
1 cucchiaio di olio evo
2 cucchiaini di sale

Per la farcitura:
150 gr. di pancetta affumicata a cubetti
70 gr. di pecorino fresco
1 pomodoro secco
2 patate grandi
rosmarino q.b.
olio evo, sale

Mettere la farina in una ciotola e aggiungervi l'acqua tiepida con il lievito disciolto, aggiungere il sale e l'olio e lavorare fino a che l'impasto non risulterà omogeneo. Lasciare lievitare per circa un'ora e mezzo /due.
Quindi, stendere l'impasto su una teglia unta - o, in alternativa, mettere la carta forno - e disporre i cubetti di pancetta, il pomodoro secco tritato finemente, il pecorino tagliato a piccoli cubetti, indi ricoprire il tutto con le patate tagliate molto sottili. Aggiungere olio sale e il rosmarino e mettere nel forno già caldo  per circa 15' minuti a 220°.

Vedi anche:
Tortini di patate con pancetta affumicata e provola


sabato 9 marzo 2013

Champignons ripieni



Un antipasto profumato e piccante davvero sfizioso.

Ingredienti per 4 persone
10 champignons di media grandezza
mezzo spicchio d'aglio
prezzemolo
50 gr. di pane grattugiato
tre cucchiai di latte
peperoncino
50 gr. di parmigiano
sale

Preparazione
Pulire bene i funghi in modo da togliere ogni residuo di terra. Con un coltello togliere la parte interna e metterla in una ciotola. Agggiungere lo spicchio d'aglio tritato molto fine, il prezzemolo, il latte, il pangrattato, il peperonicino e il parmigiano. Amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto morbido (se necessario, aggiungere altro latte), salare e riempire i funghi. Deporli su una teglia da forno precedentemente unta, spolverarli di pangrattato, aggiungere un filo d'olio e infornarli per circa 30' a 180°.

-Al posto del latte si può usare anche la panna

Altre ricette:
Pollo in umido con funghi


venerdì 8 marzo 2013

Torta salata con scarola

Ci sono quei giorni in cui apri il frigo e senti l'eco. Perché ti sei dimenticata di fare la spesa. E in quel frighesco silenzio riesci a trovare la scarola. Vorresti fare la classica torta con scarola, pinoli e uvetta. Ma mancano gli ingredienti. Allora, ti inventi la ricetta. 



Ingredienti
2 cespi di scarola
1 rotolo di pasta brisé
1 mozzarella
1 pomodoro secco
1manciata di capperi
1 uovo
1 spicchio d'aglio
100 gr. di parmigiano grattugiato
sale
olio evo
pane grattugiato

Preparazione

Far bollire la scarola con acqua salata. Scolarla e farla saltare, dopo averla tagliata a listarelle, in una padella con olio, uno spicchio d'aglio, i capperi e il pomodoro secco tritato. Una volta pronta, togliere l'aglio, mettere il tutto il una ciotola, lasciare raffreddare e aggiungere la mozzarella, il parmigiano, l'uovo e il sale. Amalgamare il tutto e riempire con il composto il rotolo di pasta brisé e cospargerlo di pangrattato.
Infornare per circa 20' a 180°.

domenica 3 marzo 2013

Radicchio e pinoli

Radicchio: amaro e noia? Anche no. Provate questo contorno, veloce e saporito, e capirete perché è sempre bene avere un po' di radicchio in casa. O nella borsa, se preferite.

Ingredienti per quattro persone

Due cespi di radicchio

1 cipolla rossa
100 gr. di pinoli
mezzo bicchiere di vino rosso
olio evo,
sale,
pepe

Preparazione
Tritare la cipolla e farla soffriggere con due cucchiai d'olio. Aggiungere il radicchio tagliato a listarelle. Mettere il coperchio e far cuocere per circa 10'. Quindi, aggiungere mezzo bicchiere di vino rosso e farlo sfumare.  Salare, pepare e aggiungere, a fine cottura, i pinoli fatti tostare precedentemente.


Radicchio in poesia. Ho scoperto che nel 1969, a Treviso, si tenne un concorso di poesia dedicato al radicchio rosso. il vincitore fu Alberto Albanese jr. con la poesia 'Una fià de la me tera'.


Un fià de la me tera  
               
Lontan da la me tera, 
tra tanta zente 
che no' gera la me zente,
solo, 
co' 'l cuor desfà, 
me consolavo
vardando le vetrine 
iluminae.

Aria de Nadal, 
festa par tuti, 
ma no' par mi
lontan da la me casa, 
lontan da la me tera.

Caminavo fiaco 
in mezo a quela zente 
indafarada e contenta
quando che l'ocio 
el s'ha fermà de boto: 
in te 'na vetrineta,
ben in mostra, 
ghe gera un bel çestel 
de radici rosso fogo.


Me son fermà… li go vardai… 
no' me pareva vero. 
Radici trevisani?…
Se me ga verto 'l cuor, 
l'emossion la gera granda…
Sonava le campane, 
gera Nadal, festa par tuti 
e festa anca par mi
che più no' me sentivo 
perso pa' 'l mondo. 
Me tegneva compagnia
me confortava 'l cuor,
 me dava contentessa 
aver nel me disnar
un bel piatel 
de radici trevisani: 
un fià de la me tera.



venerdì 1 marzo 2013

Di Pinocchie e altre storie

Avete presente quei famosi test sulla personalità, quelli nei quali dovete rispondere a una serie di domande e, alla fine, ottenete un profilo a seconda della maggioranza di risposte A, B o C?
Ecco, stavo pensando a quei test per delineare tre profili di dispensatrici di ricette culinarie. Certo potevo fare altro, ma non ci son riuscita evidentemente. Ho notato che, per molte persone, dare una ricetta equivale a donare un rene.
Le persone dispensatrici di ricette, tendenzialmente, sono bugiarde, gelose e poco generose soprattutto quando si tratta di preparazioni tradizionali, per esempio dolci tipici.
Ovviamente, ci sono anche quelle che, senza alcun problema, ti forniscono la ricetta: io, per esempio. Ma, io, sono simpatica, generosa, altruista e non bugiarda. Lo sanno tutti.
Fermo restando che mancano le domande, i risultati del test (senza previo test) sono i seguenti:

PROFILO A: LA PINOCCHIA.
Appartiene a questo profilo colei che non volendo dirti "Non ti do la ricetta", ti dice, allegando pure un sorriso, "Certo, eccola!" e te la detta con una precisione che fa quasi paura. Stranamente però quando ti ritrovi a realizzarla quella ricetta c'è sempre qualcosa che non torna. Non è mai perfetta. Non sarà che, forse, le dosi erano sbagliate? Non sarà forse che, artatamente, le dosi son state modificate per impedirti di realizzare un piatto uguale, o almeno simile, al suo?

PROFILO B: UN PO'
In questo profilo si annoverano quelle che non ricordano mai le dosi, ma ti dicono "metti un po' di farina, un po' di sale, qualche uova" e, dopo, due o tre giorni "Ah, anche un po' d'acqua, mi raccomando". E, tu, a domandare "Un po' quanto?" "Eh, a occhio".
Certo, che sciocca, anche l'occhio vuole la sua parte.

PROFILO C: QUESTIONE DI MANO
Le persone rientranti in questo profilo non appartengono ad una oscura setta onanistica, ma sono quelle che, apparentemente, paiono non affette dalla sindrome da gelosia da ricetta, ma sono più subdole. Infatti, la ricetta te la danno. Eccome! E precisa pure, ma confidano ciecamente, sempre e comunque, sulla cattiva riuscita del piatto perché, a prescindere dalle dosi, ciò che conta è, appunto, la mano. E ogni mano, si sa, è diversa dall'altra.


giovedì 21 febbraio 2013

Crostata alla marmellata di arance

Con la realizzazione di questa crostata ho sfidato un mostro sacro: nonna Anna, la nonna di mio marito. La ricetta è sua, ma già prima di prepararla voci intorno a me dicevano - e chi non lo diceva, lo pensava - non riuscirai mai a farla come nonna Anna che "la fa da cinquant'anni" ed è "la crostata migliore che possa esistere" e, pertanto, "nessuno può competere". È stata una prova ardua, ma credo di essermela cavata bene, merito anche della marmellata di arance preparata con le mie manine.




Ingredienti
400 gr. di farina
200 gr. di zucchero
2 uova
150 gr. di burro
Scorza grattugiata di un limone (biologico)
Un vasetto e mezzo di marmellata di arance
1 bustina di lievito per dolci

Preparazione
Lavorare, molto velocemente, la farina con il burro tagliato a pezzi, aggiungere le uova, lo zucchero, la scorza del limone e, infine il lievito. Dovrà risultare un impasto abbastanza morbido. Lasciare riposare e nel frattempo prendere un po' di impasto e preparare, con la rotella per pasta, delle strisce per la copertura. Imburrare e infarinare la teglia e versarvi l'impasto. Versare la marmellata e ricoprire, formando una sorta di grata, con le strisce di pasta frolla preparate precedentemente. Infornare per circa 30 minuti a 180°

Altre ricette:
Torta rovesciata di arance

Lettura: Simonetta Agnello Hornby, Un filo d’olio. Sellerio collez. La memoria, p.288, 2011

" Anni dopo osai chiederne la ricetta. Le labbra ormai sottili increspate dallo stesso sorriso limpido, e tuttora bella, Rosalia non disse né sì né no. Mi elencò i sette ingredienti e spiegò che il caffè d'u parrinu, fatto come si doveva, richiedeva una lunga preparazione: due giorni di raccolta del tufo e di bollitura, infusione, ribollitura "e poi deve arripusari". Non mi diede la ricetta, ma per il resto del mio soggiorno a Mosè me ne portò una caffettiera intera a metà mattina, ogni giorno. Ricetta, niente."

venerdì 15 febbraio 2013

Torta alla nutella

Credo sia il dolce più goloso che possa esistere. In genere, non amo i dolci e, soprattutto, non amo farli. Il merito di questa realizzazione va tutto a Chiara, la mia amica, che di dolci se ne intende e un giorno, tanto lontano, mi scrisse la ricetta nella mia agendina. E fu così che la torta si chiamò 'Torta scura di Chiara'. 



Ingredienti
150 gr. di farina 00
150 gr. di zucchero
3 cucchiai colmi di cacao amaro
3 uova
70 gr. di burro
100 gr. di latte
1 bustina di lievito per dolci

150 gr. di panna montata
400 gr. di Nutella

Preparazione
Sbattere le uova con lo zucchero e, successivamente, aggiungere il cacao il burro ammorbidito, il latte e, infine, il lievito. Versare il composto in una teglia precedentemente imburrata e infornate a 180° per circa 35 minuti.
Lasciare raffreddare e tagliare la torta a metà. Cospargerla di panna montata e di Nutella. Chiudere e spolverare la parte superiore con lo zucchero a velo.


Lettura: Chocolat di Joanne Harris, Garzanti.


"Vendo sogni, piccoli comfort, tentazioni dolci e innocue per far scendere una schiera di santi che precipitano uno dopo l'altro tra le nocciole e i torroncini"

lunedì 11 febbraio 2013

Involtini di verza

Povere verze. Bistrattate, continuamente maltrattate, insieme con i loro amici cavoli, cavoletti, broccoli. Bene, dopo aver assaggiato questi deliziosi involtini "Lasciate ogni critica O voi ch'assaggiate". Deliziosi, vi assicuro.

Ingredienti per 4 persone
1 verza
300 gr. di salsiccia fresca
1 carota
sedano
1 scalogno
350 gr. di besciamella
150 gr. di parmigiano grattugiato
sale

Preparazione
Far bollire la verza in acqua salata per circa 5 minuti, scolarla e metterla ad asciugare in un canovaccio.
Preparare un trito di scalogno, carote, sedano e farlo soffriggere con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.
Aggiungere la salsiccia sbriciolata, completare la cottura.
Una volta raffreddato, mettere il composto in una ciotola e aggiungere, mescolando,150 gr. di besciamella e 50 gr. di parmigiano.
A questo punto prendere le foglie di verza e riempirle con il composto chiudendole bene in modo da formare degli involtini.
Adagiare gli involtini su una pirofila da forno, ricoprirli con la restante besciamella e spolverarli con il parmigiano.
Infornare a 180° fino a completa doratura.

Altre ricette:
Frittelle di cavolfiore
Pasta con broccolo romano

Lettura da abbinare: 'Paperino e l'isola del cavolo', Walt Disney.
Nell'Isola del Cavolo uno scienziato compie esperimenti al fine di eliminare l'odore dei cavoli...

Vedi anche

martedì 15 gennaio 2013

Risotto alla melagrana

Un'amica mi ha regalato le melagrane del suo giardino. Vedendole, l'idea di un bel risotto mi è parsa perfetta. Certo, è uno di quei piatti con i quali si corre il rischio del divorzio o, almeno, della cosiddetta e antipatica 'pausa di riflessione'. Ma, saranno stati i colori stupendi del piatto o la forte antipatia per gli avvocati, alla fine, è andata bene: sono ancora coniugata.Chiaro che il mio caro maritino ha manifestato - in fase di preparazione - tutto il suo disappunto. Chiaro anche che io ho fatto finta di non sentirlo (ah! la sordità che bella invenzione)



Ingredienti per 4 persone
- 350 gr. di riso
- 1 scalogno
- 2 melagrane
- Burro
- Brodo vegetale
- Olio
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- Parmigiano
- Menta fresca

Preparazione 
Sgranate una melagrana e mettete da parte i chicchi e spremete il succo dell'altra.
Tritate lo scalogno e fatelo soffriggere con un po' d'olio (o se preferite, con il burro).
Aggiungere il riso e, una volta tostato, aggiungere un bicchiere di vino bianco e farlo evaporare. Piano piano aggiungere il brodo e ultimare la cottura. Aggiungere il succo della melagrana, continuando a mescolare. Una volta pronto spegnere il fuoco e mantecare con una noce di burro e il parmigiano aggiungendovi i chicchi di melagrana messi da parte precedentemente. Decorare con foglie di menta.

Lettura da abbinare: 'La casa dei melograni' di Oscar Wilde
Bellissima raccolta di fiabe. Non solo per bambini.

mercoledì 21 novembre 2012

Ricordi

Mi è naturale associare la cucina a un atto, lungo e interminabile, d'amore. Non sono forse dovute all'amore quelle parole che tua madre, dopo pasti luculliani, pronuncia una volta sì e l'altra pure, con una disinvoltura di cui non ti spaventi più. Sì, quelle consuete parole dette con il cuore: "Hai mangiato pochissimo" alle quali seguono le altre del repertorio "La vuoi una sebada?" dopo che hai mangiato solo  una decina di antipasti, un primo, un secondo con annesso contorno. Va bene, le sebadas sono ottime, ma dopo pasti del genere sentirne anche solo il nome, vi assicuro causa svenimenti. Però, qualora non la volessi proprio quella sebaba ricoperta di miele puoi prendere una fetta di torta alla ricotta che è quanto di più nutriente possa esistere al mondo. E, ancora, non è forse amore l'immagine di tua madre che, alle cinque del mattino e sveglia come un grillo, con pazienza certosina chiude, uno per uno, i culurgiones? E non è forse amore quello di tua nonna che, per il pranzo domenicale, preparava nel suo piccolo forno teglie di pardulas fatte con il formaggio fresco, quello preso dal pastore?
Sia chiaro: dietro questo blog non c'è una persona obesa imbottita di sebadas e glassata con il miele, direi che sono pure magra, forse perché l'amore soddisfa senza far ingrassare.

Ecco, da questi ricordi che emanano profumi meravigliosi è nata la mia passione per la cucina. E anche per me, cucinare non poteva che diventare un atto d'amore. Lungo e interminabile.